L’olio extravergine di oliva è il re della cucina toscana fin dall’antichità, basti pensare ai piatti tipici della regione o alla fettunta, la bruschetta di pane caldo croccante insaporita con aglio, olio extra vergine di oliva, sale e pepe, tipica colazione che i lavoratori facevano nei campi.
La produzione di olio in Toscana risale alla metà del VII secolo e negli anni ’80 e ’90 il suo modello di produzione è stato esportato come esempio di qualità ed efficienza. Dalla raccolta all’imbottigliamento, infatti, l’olio viene prodotto obbligatoriamente all’interno dei confini territoriali della regione, secondo rigidi canoni di qualità certificati dalla sigla IGP, “Indicazione Geografica Protetta”, definita dall’Unione Europea proprio per la produzione della Toscana.
L’olio toscano non è un prodotto unico, ogni zona della regione, infatti, ha il suo olio: il Mugello, la Costa degli Etruschi, il Chianti, la Valdelsa e la Val d’Orcia. In particolare, nel Chianti Classico, viene prodotto fin dal 1300 e nel 2000 è stata riconosciuta, dalla comunità europea, la denominazione di origine protetta Dop.
Per accompagnare i turisti verso la scoperta dell’oro verde Toscano, sono stati creati numerosi itinerari, detti strade dell’olio, attraverso i quali è possibile degustare le produzioni di olio e ammirare paesaggi emozionanti, borghi e monumenti. I mesi migliori per intraprendere questi percorsi sono sicuramente ottobre e novembre, periodo in cui si svolgono in tutta la Toscana le sagre dell’Olio nuovo, grazie alle quali potrete degustare il sapore fresco e piccante dell’olio novello.