Decenni di guerra fredda e nuove tensioni all’orizzonte. Il rapporto fra Stati Uniti e Russia, nel Novecento e in questo primo scorcio di secolo, non è mai stato fra i più tranquilli. Eppure c’è qualcosa che riesce a mettere tutti d’accordo, ad appianare le tensioni e a far godere di scampoli di felicità: parliamo del Chianti senese e fiorentino, delle dolci colline dell’arco prealpino toscano, dei terreni argillosi che donano frutti pregiati come il famoso vino a bacca rossa che ha reso celebre queste zone. Sì, perché il famoso “Chiantishire” degli anglosassoni è diventato, negli ultimi anni, quello che il giornalista Tom Kington del “Guardian” ha definito “Ruscany”, neologismo che unisce “Russia” e “Tuscany”.
Dopo l’era delle star d’Oltreoceano e d’Oltremanica, da Bruce Springsteen a Sting, anche i magnati russi hanno scoperto i magnifici panorami del Chianti: «Aumentano coloro che vogliono evitare mete come Forte dei Marmi perché ci sono già troppi connazionali che hanno investito in ville, alberghi e discoteche – spiega a Kington il capo dell’agenzia immobiliare “Lionard” Dimitri Corti, specializzato in vendite di ville extra-lusso ai ricconi provenienti da Mosca e dintorni: «Molti stanno scoprendo le zone interne, si stanno spostando dalle coste alle colline, con una netta predilezione per le città termali come Montecatini o le colline del Chianti». D’altronde acquistare un podere da queste parti non è certo alla portata di tutte le tasche. Secondo un’indagine svolta nel 2012 dal Financial Times, in pieno periodo di crisi del mattone, gli immobili del Chianti hanno mantenuto stabili le loro quotazioni: si va dai 5,5 milioni di euro che bisogna sborsare per un podere con annesso vitigno da 11 ettari a Panzano fino ai 4,5 milioni per una casa colonica ristrutturata in località Gaiole.
Insomma: gli investimenti nella zona del “Chiantishire” non conoscono crisi finanziaria che tenga. Dopo le ville acquistate da Sting, Gianna Nannini, Stefania Sandrelli e Roberto Cavalli, ora si aggiungono i nuovi ricchi dell’Est. E non c’è da stupirsene: non sono pochi coloro che si lasciano stregare dalle magiche atmosfere di questo lembo toscano ancora tutto da scoprire, con le sue dimore storiche, i castelli, le certose, i paesaggi e, non certo ultimi, i vigneti.