Alla scoperta delle “parolone del vino”…un sorso alla volta!
LA MORBIDEZZA DEL VINO
Grasso: si dice di un vino di corpo pieno, ricco, alto in fruttato e in glicerina, la quale conferisce viscosità al vino (qualità visibile sulle pareti del bicchiere “unte” di vino). Questa caratteristica è il frutto di una buona maturazione delle uve.
Duro: si definisce così un vino in cui i tannini e l’acidità sono elevati, con l’effetto di raggrinzire la bocca e coprire il sapore fruttato. Non è necessariamente un difetto, ma piuttosto un’indicazione che il vino necessita di restare più a lungo in bottiglia per lasciare che i tannini si ammorbidiscano. Il termine viene usato normalmente per i vini rossi giovani, ma può essere una caratteristica positiva anche dei vini bianchi secchi.
Morbido: è una delle qualità più ricercate, rivela l’armonia (equilibrio o dominanza) degli elementi dolci del vino (zuccheri, alcol, glicerina) con i sapori tannici e acidi. “Un vino si definisce morbido se dà in bocca una piacevole sensazione tattile, come di carezza su una superficie levigata” -cit. Veronelli
Vellutato: quando si definisce un vino “vellutato”, si fa riferimento alla sua struttura setosa e morbida. I vini rossi ricchi e corposi, dove tannini, acidità ed alcol sono in equilibrio, possono avere una struttura ed un gusto vellutati.