Vino e Mediterraneo sono sempre andati molto d’accordo. Il pregiato nettare di Bacco fu introdotto nel Mare Nostrum dai Fenici, che qui trovarono terre fertili e clima mite, ideale per impiantare vitigni e diffondere le più svariate colture. Gli antichi Greci ebbero poi il merito di diffondere la lavorazione dell’uva in tutta l’area Occidentale, fino alle attuali coste italiane. Non è un caso che alcuni vitigni calabresi, campani e siciliani rimandino, col loro nome, alla civiltà ellenica e alle sue tradizioni (il vitigno “Greco”, in tal senso, è abbastanza indicativo della sua provenienza). Potevano le due isole più grandi del Mediterraneo, Sicilia e Sardegna, non essere all’altezza di tale tradizione? Siamo andati alla scoperta di alcune fra le spiagge più belle di queste autentiche perle della Natura, accompagnando (come sempre) il nostro viaggio con un bel calice di vino locale.
Sicilia – Scala dei Turchi – Menfi Doc: siamo in una delle zone più belle d’Italia, affacciati sul cuore del Mediterraneo che guarda al Nord Africa, in provincia di Agrigento. Spiagge finissime e bianche, a due passi dalla Valle dei Templi che segna, con la sua presenza, l’imponente profilo della Sicilia come epicentro della Magna Grecia.
Fra le acque cristalline e incontaminate si apre questa enorme parete di roccia, di forma irregolare ma dalle linee rotondeggianti e piatte, conosciuta come Scala dei Turchi perché qui, durante la dominazione araba in Sicilia, si rifugiavano le navi pirata dei Saraceni, porto sicuro e meno esposto ai venti per le loro imbarcazioni. Un’associazione d’idee fra luoghi e sapori ci fa paragonare questo posto magico alle dolci asperità olfattive del Menfi Doc, vino bianco prodotto nella zona di Agrigento tra Menfi, Sambuca e Sciacca. Le uve autoctone come il Grecanico e l’Inzolia, e quelle trapiantate come lo Chardonnay, rendono questo nettare armonioso e secco al palato, floreale all’olfatto, giallo intenso alla vista. Come il sole che bagna e illumina queste stesse terre. Una piacevole scoperta per chi ha deciso di passare qualche giorno in questo autentico Paradiso.
Sardegna – Capo Teulada – Carignano del Sulcis Doc: una tradizione vitivinicola millenaria unita a spiagge di bellezza unica. La storia enologica della Sardegna si perde davvero nelle pieghe del passato, come testimonia il ritrovamento del vitigno autoctono più antico d’Occidente nella zona nuragica di Cabras, vicino Oristano.

E che dire delle spiagge: Stintino, San Teodoro, Villasimius, la Maddalena, San Teodoro, Orosei. Insomma: chi vuol viaggiare per unire gusto e relax troverà sempre pane (e vino) per i propri denti, da aprile fino a ottobre inoltrato (qui l’estate è la stagione dominante); anche in quelle zone meno note e battute dal turismo commerciale, spesso concentrate nella parte Nord, vicino la pur magnifica Costa Smeralda. Se le incombenze post-vacanziere ve lo consentono, provate a dare un’occhiata al mare del Sulcis, nella provincia di Carbonia e Iglesias, punta più Meridionale dell’isola: resterete affascinati da quelle acque color smeraldo, dalle spiagge bianchissime e dai vitigni che si estendono a perdita d’occhio, lungo i crinali sabbiosi della costa. Qui il Carignano rosso è uva d’elezione, vitigno antichissimo capace di resistere a condizioni climatiche spesso difficili, con escursioni termiche improvvise tra il caldo afoso del giorno e il freddo pungente della notte. Il colore rosso rubino e il sapore armonico, di grande rotondità e bevibilità, rendono i vini ottenuti da questo vitigno i vostri più gustosi compagni di viaggio, su una delle isole più affascinanti al mondo.